martedì 3 aprile 2012

drago di komodo


Varanus komodoensis

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Drago di Komodo[1]

Stato di conservazione

Status iucn2.3 VU it.svg

Vulnerabile[2]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Reptilia
Ordine Squamata
Famiglia Varanidae
Genere Varanus
Specie V. komodoensis
Nomenclatura binomiale
Varanus komodoensis
Ouwens, 1912[3]
Areale
Komodo dragon distribution.gif
Il drago di Komodo (Varanus komodoensis Ouwens, 1912) è una grossa specie di lucertola diffusa nelle isole indonesiane di Komodo, Rinca, Flores, Gili Motang e Gili Dasami[4]. Appartenente alla famiglia dei Varanidi, è la più grossa specie di lucertola vivente, potendo raggiungere in rari casi 3 m di lunghezza e 70 kg circa di peso[4]. Le sue dimensioni inconsuete sono state attribuite al gigantismo insulare, dal momento che nelle isole in cui vive non vi è nessun altro carnivoro a occupare la sua nicchia[5][6].
Tuttavia, ricerche recenti più accurate suggeriscono che il drago di Komodo sia l'ultimo rappresentante di una popolazione relitta di Varanidi molto grandi che un tempo erano diffusi tra l'Indonesia e l'Australia, la maggior parte dei quali, insieme ad altri rappresentanti della megafauna[7], si estinse al termine del Pleistocene. Fossili molto simili al V. komodoensis, risalenti a più di 3,8 milioni di anni fa, sono stati rinvenuti in Australia; invece su Flores, una delle poche isole indonesiane in cui sopravvive tuttora, le dimensioni del varano di Komodo sono rimaste invariate negli ultimi 900.000 anni, «un periodo segnato da importanti turnover faunistici, dall'estinzione della megafauna dell'isola e dall'arrivo dei primi ominidi 880.000 anni fa»[7].
Grazie alle sue dimensioni, questa lucertola domina sugli ecosistemi in cui vive[8]. Cattura le sue prede, invertebrati, uccelli e mammiferi, sia inseguendole che tendendo loro imboscate. Le sue tattiche di caccia di gruppo costituiscono un'eccezione nel mondo dei rettili. La dieta degli esemplari più grandi è costituita essenzialmente da cervi, sebbene consumino anche considerevoli quantità di carogne[4].
L'accoppiamento avviene tra maggio e agosto e le uova vengono deposte in settembre. Quest'ultime, circa una ventina, vengono deposte in nidi abbandonati di megapodio o in cavità scavate appositamente[4]. Rimangono in incubazione per sette od otto mesi e si schiudono in aprile, quando gli insetti sono più numerosi (nutrimento dei piccoli varani). I giovani draghi di Komodo sono molto vulnerabili e per questo motivo trascorrono gran parte del tempo sugli alberi, fino a circa l'età di tre anni, al sicuro dai predatori e dagli adulti cannibali. Divengono maturi all'età di otto o nove anni e si stima che possano vivere fino a 30 anni[4].
Gli scienziati occidentali avvistarono per la prima volta il drago di Komodo nel 1910[9]. Da allora, le sue grosse dimensioni e la sua spaventosa reputazione lo hanno reso un ospite molto popolare degli zoo. In natura il suo areale si è però ridotto a causa delle attività umane e per questo motivo viene inserito dalla IUCN tra le specie vulnerabili. Gode però della completa protezione da parte della legge indonesiana e per garantirne la sopravvivenza è stato istituito un apposito parco nazionale, il Parco Nazionale di Komodo.

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